Come creare un copy efficace in un’era dove non c’è più attenzione
Come avrai potuto notare negli ultimi anni il mondo è cambiato radicalmente.
L’avvento della tecnologia ha rivoluzionato le nostre abitudini, le nostre vite e soprattutto la nostra socialità. Viviamo nell’epoca più fortunata di sempre, dove in pochi click possiamo avere tutto a disposizione: un nuovo paio di scarpe, il gadget tecnologico del momento e la pizza direttamente a casa cordialmente seduti sul divano.
Tutto corre veloce e qualsiasi cosa è diventata immediatamente urgente, ma forse l’unica cosa maledettamente importante e ristabilire le priorità.
Siamo convinti di essere la specie più evoluta della terra ma la verità e che siamo molto più pigri, annoiati e infelici dei nostri antenati, il cui unico pensiero era uscire con la clava alla ricerca di cibo (facendo dei versi incomprensibili).
Eh ma come sei pessimista Tommi!
Non lo sono, ho fatto un’analisi oggettiva della situazione odierna. Ma come tutte le cose ci sono dei difetti e anche dei pregi, forse…
Piacere amico algoritmo
I social hanno sovvertito anche il mondo del lavoro con la conseguente richiesta di nuove figure professionali. Se oggi sto scrivendo questo articolo, in un magnifico open space colorato, in mezzo a tante altre menti creative, devo dire grazie a loro.
Chissà dove sarei finito senza l’avvento di internet, braccia rubate all’agricoltura? Possibile, ma almeno avrei avuto davanti il panorama, oh butta via!
Le cose buone ci sono e i vantaggi sono tanti come abbiamo visto durante il periodo pandemico, ma c’è bisogno di un utilizzo sano e consapevole. Sono certo che gran parte di voi di sera piuttosto che cimentarsi nella lettura di un buon libro, passa minuti a guardare balletti su Tik Tok di gente sconosciuta, intrappolato nella roulette russa dell’algoritmo. Inutile negare, lo facciamo tutti.
Chi riesce invece ad iniziare la giornata senza scorrere per almeno dieci minuti il feed di Facebook sopra il wc, è un eroe dei tempi moderni. Siamo pochi anche in questo caso, perché la ricerca della tragedia del giorno o il nuovo gossip da raccontare al collega, è un momento importante nella scala gerarchica dei bisogni umani di Maslow. Perdonace Maslow per nostra vita vuota.
Da grande volevo fare il paroliere
In Simbiosi ricopro la posizione di social media manager e copywriter, tradotto: ogni giorno cerco idee e creo contenuti testuali persuasivi per elevare la comunicazione di brand e aziende.
Il punto di partenza è sempre lo stesso: far arrivare il lettore alla fine e se è possibile, farlo emozionare durante il percorso.
“Le emozioni sono tutto quello che abbiamo” un messaggio chiave che Paolo Sorrentino ha voluto diffondere nel suo Film “Youth – La Giovinezza”. Un’emozione resta impressa nella memoria delle persone e le spinge a prendere decisioni, e nel marketing far leva sulle emozioni, fa vendere prodotti e servizi.
Reputo che la cosa più divertente del mio lavoro sia scegliere accuratamente le parole, le seleziono come se fossero delle carte da giocare. Ognuna ha un potenziale diverso e provoca una reazione particolare al lettore. Devi sapere infatti che le emozioni dal punto di vista scientifico, non sono altro che sostanze chimiche rilasciate dal corpo in risposta a determinati stimoli.
Le parole sono importanti perché sono capaci non solo di veicolare un messaggio, ma anche di generare uno stato emotivo. Alcuni studi condotti da neuroscienziati hanno evidenziato come ogni parola provoca una risposta biochimica precisa del cervello.
Per esempio: le parole: regalo, sorpresa, tesoro e passione favoriscono la produzione di ossitocina, l’ormone della felicità, che aumenta la nostra capacità di comunicare e la fiducia verso gli altri.
Parole invece come: no, malattia, morte, solitudine e povertà innescano i processi del cortisolo, l’ormone che genera ansia e stress.
Come farsi ascoltare da una folla di gente che grida
Da qualche parte ho letto che Dio, l’universo, o chi per te, ci parla attraverso le storie.
Le parabole sono le storie del passato che sono state tramandate fino ai nostri giorni e sono l’unica cosa che ci portiamo avanti da milioni di anni, oltre alle piante.
Cosa hanno in comune una profumeria, una macelleria e uno studio dentistico?
Non è una barzelletta e non c’è nessun omicidio da risolvere, le accomuna il fatto di avere delle storie da raccontare. La sfida si fa interessante quando devi costruire dei mondi con le parole con il fine di vendere prodotti e servizi o quando devi far percepire il valore differenziante rispetto alla concorrenza. Nessuno legge più, ma scannerizza sullo schermo parole a caso per cercare di capire il contenuto senza dover leggere tutto quanto. Sarà che siamo sempre di corsa e la soglia dell’attenzione è al minimo storico, ma sono convinto che questo accade perché chi scrive non offre dei buoni motivi per seguirlo.
Devi dare in pasto al lettore un problema da risolvere, una causa da sposare o semplicemente un “perché” che lo sproni ad arrivare alla fine della narrazione.
É questa la chiave per rendere interessante e appetibile un post sui social network.
Finalmente ci siamo, prendi carta e penna
Come si struttura quindi un copy che tenga incollato il lettore?
Una buona storia deve avere tre ingredienti fondamentali: deve informare, intrattenere e ispirare. Un buon trucco è quello di aprire cerchi e chiuderli solo alla fine, così alimenterai la voglia di scoprire e avrai la massima attenzione. Per questo un post spesso inizia con una domanda; perché crea subito curiosità e il cervello si metterà alla ricerca di quella pista come un setter finché non avrà trovato risposta. Il gancio iniziale è dunque importantissimo ma non basta, bisogna evidenziare un bisogno esplicito o latente.
“Cosa sta per accadere?”
Questa è la domanda che devono farsi i lettori. È fondamentale poi creare empatia, e puoi fare questo facendo leva sui cinque sensi descrivendo minuziosamente con dettagli, colori e suoni. Un modello usato da chi scrive messaggi pubblicitari è l’AIDA, una struttura che tocca i quattro principi per creare un copy persuasivo.
- Attenzione
- Interesse
- Desiderio
- Azione
Una volta che hai conquistato l’attenzione e hai suscitato interesse per quel nuovo prodotto, devi creare desiderio spiegando i vantaggi e i problemi che porterà alle persone.
A questo punto, ma solo a questo punto, devi presentare un’azione decisa da intraprendere.
Acquista ora, scarica l’ebook, compila il questionario con i tuoi dati, questi sono esempi di call to action efficaci per obbiettivi diversi.
Una penna in una mano e la Gopro nell’altra
La frase nel titolo è stata per molto tempo la biografia del mio Instagram e spiega nell’immediato due delle cose che più mi piace fare: scrivere e creare video.
Nel 2020 ho trovato in un cassetto una vecchia videocamera con cui avevo filmato un viaggio in Portogallo di tanti anni prima. Eravamo chiusi in casa, il tempo a disposizione era illimitato e con il materiale che avevo a disposizione ho voluto creare un video.
A suon di tagli, transizioni e scelta della musica, quella roba mi aveva preso tanto.
Per il mio compleanno mi sono fatto regalare una Gopro e da quel momento l’ho portata sempre con me quando andavo a fare trekking e a casa realizzavo il video dell’escursione.
Un’idea mi aveva portato alla creazione di brevi clip da mettere nelle storie Instagram che una dopo l’altra si alternavano e in 15 secondi riassumevano tutto quanto.
Pochi mesi dopo poco sbarcano i Reel su Instagram, ovvero una funzione più rapida per creare quello che stavo facendo, mi sono sentito un piccolo Steve Jobs.
Le storie sono intorno a noi
La mia gioia più grande è stata lasciare un lavoro che non mi piaceva, acquisire competenze e portare queste passioni dentro l’ambiente di lavoro.
Quando non scrivo testi, mi capita spesso di supportare la nostra videomaker, Clara, nell’allestimento di un set e di aiutarla nella scelta di musiche e idee di montaggio.
Il merito per avermi acceso la scintilla della scrittura e del montaggio video è di un creator digitale che tutt’ora considero un mio mentore.
Il suo nome è Emalloru ed è un maestro nel creare storie su YouTube servendosi della potenza dello storytelling.
Pubblica una storia una al mese che riprende e monta esclusivamente da smartphone, con l’obbiettivo di lanciare un messaggio per impattare la vita delle persone.
Se non lo conosci ti lascio il link di un suo video.
Se mi hai seguito fino a questo punto avrai capito che la scrittura è alla base di ogni idea creativa, soprattutto di un video, perché al contrario di quello che si può pensare, un video o un film che lascia a bocca aperta, non è un capolavoro di “tecniche” ma di copywriting.
Le storie sono intorno a noi e ognuno ha una storia meravigliosa da raccontare, si anche tu che stai leggendo.
Inizia a scriverla!